Era Sabato 19 Settembre 2020 quando due artisti e attivisti ambientalisti americani, Gan Golan e Andrew Boyd, hanno svelato ai passanti di Union Square a Manhattan la loro nuova installazione; il Climate clock, in italiano “Orologio climatico”.
Si tratta di un orologio digitale che ci annuncia in rosso quanto ci rimane prima che l’umanità vada incontro a un’irreversibile emergenza climatica, in verde la percentuale di energia da risorse rinnovabili che è disponibile.
Lunedì l’orologio segnava 7 anni, 102 giorni, 12 ore rimasti alla fine del nostro “budget” di emissioni di CO2. Finire questo budget significherebbe causare disastri irreversibili di inondazioni, incendi, carestia, spostamento di persone.

Il countdown finisce esattamente il primo gennaio del 2028, una data simbolica ma non casuale, determinata sulla base di studi climatici condotti da esperti dell’Organizzazione delle Nazione Unite (ONU) e di altri gruppi di ricerca, in particolare modo dell’ MCC, Mercator Research Institute on Global Commons and Climate Change, che ha prodotto diversi rapporti sull’impatto che il cambiamento climatico sta avendo e avrà nel corso degli anni.

Quali sono i rischi una volta raggiunta l’ora zero?

Quando sarà raggiunta l’ora zero, se continuiamo ad immettere carbonio in atmosfera, avremo mancato l’obiettivo di contenere l’aumento delle temperature medie di 1,5° C rispetto all’epoca preindustriale.
Il rischio più grande è rappresentato dall’innalzamento del livello del mare innescato dallo scioglimento dei ghiacciai, a sua volta catalizzato dalle temperature sempre più alte. Secondo un recentissimo studio coordinato da scienziati tedeschi del Potsdam Institute for Climate Impact Research (PIK), la fusione di alcuni ghiacciai antartici è ormai già irreversibile, e si determinerà un aumento del livello del mare di ben 2,5 metri. Tale aumento è sufficiente per far sparire sott’acqua metropoli e intere regioni costiere, oltre che isole e atolli. La riduzione delle terre emerse scatenerà migrazioni di massa senza precedenti e potenziali guerre per le risorse, che inizieranno a scarseggiare anche a causa dei cicli di siccità sempre più gravi e frequenti. Si diffonderanno inoltre malattie tropicali e saranno sempre più intensi e frequenti fenomeni devastanti come alluvioni, incendi e ondate di calore.

Cosa possiamo fare?

La buona notizia è che “L’umanità ha il potere di aggiungere tempo all’orologio– si legge sul sito del Climate Clock – ma solo se lavoriamo collettivamente e misuriamo i nostri progressi rispetto a obiettivi definiti”. Tante persone hanno fotografato e condiviso le immagini sui social del Climate Clock, nella speranza che tutti comprendano l’importanza di cambiare atteggiamento adesso, perché bisogna agire ora, non possiamo più rimandare. Bisogna diminuire le emissioni di CO2 e fermare il riscaldamento globale il prima possibile per salvare la Terra dal collasso, ma in che modo?

Ridurre la plastica nei piccoli gesti della vita quotidiana. Sembra sempre un mondo utopistico quello di una vita quotidiana, fatta di milioni di piccoli gesti, senza plastica. Eppure possiamo garantirvi che non è cosi. Un modo per iniziare questo cambiamento è censire i prodotti più utilizzati in casa e mobilitarsi per un’alternativa ecosostenibile.
In bagno puoi utilizzare shampoo, balsamo e deodoranti solidi, ricariche ecologiche o in fogli per i detersivi della lavatrice, dentifrici in polvere o in pastiglie, coton-fioc riutilizzabili, porta saponi in bamboo e spugne di luffa. Occhio all’INCI, ovvero l’etichetta che si trova dietro i prodotti di cosmesi e pulizia, potresti rimanere spiacevolmente sorpreso di quanti prodotti come il dentifricio o gli scrub utilizzino sfere di plastica! Queste piccole accortezze non solo ti faranno risparmiare in denaro, ma anche in kili di plastica di rifiuti!

  1. In cucina puoi optare per un filtro semplice ed ecologico per filtrare l’acqua direttamente dal rubinetto, contribuendo alla riduzione di microplastiche che regolarmente ingerisci e a dire per sempre addio alle bottiglie di plastica, da sempre uno dei rifiuti maggiormente inquinanti. Il tuo portafoglio, la tua salute e il pianeta ringrazieranno. Per quanto riguarda la lavastoviglie e i piatti, perché non provare le spugne biodegradabili e il sapone dei piatti solido e le cannucce di bamboo riutilizzabili?
  2. In giardino puoi utilizzare finalmente tutti gli scarti alimentari biodegradabili per fare delle composte per le piante e il giardino, youtube ti darà una mano con i suoi infiniti tutorial. Anche l’acqua che utilizzi per lavare la frutta e verdura può esserti utile per innaffiare, limitando lo spreco di acqua. Coltivare fiori e piante può essere anche un validissimo aiuto al delicato ecosistema delle api e degli insetti in generale.
  3. Al supermercato puoi scegliere in primis prodotti non confezionati in buste di plastica, preferendo frutta e verdura sfusa. Purtroppo sappiamo bene quanto questo sia pressochè impossibile, una spesa senza plastica pare una visione utopistica. Eppure ti consigliamo di dare un occhio ad internet e controllare se nella tua zona esistono “negozi sfusi”, ossia supermercati a tutti gli effetti ma che danno la possibilità di comprare prodotti alla spina, dai cereali ai detersivi. In ogni caso, non dimenticare di portare i sacchetti riutilizzabili quando fai shopping!
  4. Gli alimenti biologici richiedono fino al 50 % in meno di produzione di energia rispetto ai prodotti convenzionali. L’acquisto di alimenti a chilometro zero diminuisce ulteriormente l’impronta di carbonio, poiché l’energia necessaria per il trasporto viene notevolmente ridotta. Un’altra cosa che puoi provare è il lunedì senza carne: mangiare vegetariano un giorno alla settimana consente di risparmiare quasi 900 kg di emissioni di CO2 ogni anno.
  5. In generale, ricorda di portare sempre un borraccia quando sei in giro o a lavoro, se stai organizzando la festa di compleanno di un bambino sappi che ci sono degli splendidi servizi di “stoviglioteca”, ovvero un noleggio di posatine, bicchieri e piattini per evitare di compare i prodotti usa e getta. Dai voce alle tue idee e rifiuta la plastica monouso quando sei in giro, spiega le tue motivazioni e convinci anche gli altri a fare del bene! Solo uniti possiamo fare la differenza. Infine, ricorda che i mezzi di trasporto rappresentano la porzione più grande delle emissioni di gas a effetto serra totali, circa il 30 %. Scegli mezzi sostenibili come la bicicletta o il treno per muoverti e per andare a lavoro, evita sempre tragitti brevi o non necessari con l’automobile.